Giolitti come è iniziata-parte 2

visibility202 Visualizzazioni person Pubblicato da: Riccardo Sciullo list In: La Nostra Storia

Mentre la guardo, ripasso mentalmente il discorso fatto con mio padre, durante il viaggio.

Abbiamo discusso del “dopo”; l’idea è quella di restaurarla e poi…Poi a me già dispiace l’idea di separarmene; e non è ancora mia!

Tuttavia, so che tenerla non è in programma. Da quando sono piccolo sono abituato a veder sfilare certe bellezze nell’officina di papà. So che è solo questione di tempo: quello necessario a riportarle al loro antico splendore.

Ci sarà parecchio da lavorare.
Io me la immagino già restaurata, rinnovata come appena uscita dalla fabbrica, ma in realtà la signora dimostra tutti i suoi anni, sebbene lo faccia con dignità ed eleganza.

Dovremo recuperare diversi pezzi e spendere molto tempo sulla carrozzeria; il motore non è messo male. Lo avevamo ovviamente già verificato, altrimenti non ci saremmo imbarcati in questa missione per portarla in Italia sulle sue gomme!

Il nostro ospite ci accompagna in casa. Davanti ad un thè bollente riguardiamo tutte le carte, i documenti necessari e terminiamo la fase delle formalità.

La mattina seguente, dopo esserci messi alle spalle tutta la burocrazia necessaria al passaggio di proprietà, ci rimettiamo in viaggio.

Alla guida ci alterniamo, io e mio padre. Ognuno registra mentalmente i suoni, le reazioni della macchina sulle curve delle stradine che ci portano ad imboccare l’autostrada.

Il viaggio di ritorno ci sembra, in qualche modo, più breve; sarà l’adrenalina, sicuramente, ma anche l’entusiasmo della “conquista”.

Arrivati finalmente a casa, la prima cosa che facciamo è una pulizia approfondita. Il proprietario aveva già provveduto, ma un secondo passaggio ci serve soprattutto per toccare e verificare ogni centimetro della macchina.

La mostriamo ai meccanici, tutti intorno come dei bambini davanti a una torta di compleanno. Anche loro non vedono l’ora di metterci mano.
Facciamo il punto della situazione, per dividerci i compiti: riparazione, manutenzione, ricambi.

Ovviamente sarà una cosa lunga.
Quanto?

Circa 4 anni.

Dopo l’investimento iniziale, saranno necessari molti altri fondi, per procurarci tutti i componenti necessari e, soprattutto, il lavoro in officina ha la priorità.
Il restauro, quindi, procede piano.

Ci lavoro soprattutto la sera, dopo la chiusura dell’officina. Nonostante la stanchezza di quel periodo, devo ammettere che mi mancano quelle serate.

Lavorare al restauro di un’auto d’epoca non è molto diverso da un qualsiasi altro restauro. Ci vuole calma, capacità di analisi e valutazione prima di fare un qualsiasi intervento; è necessario testare, provare. Smontare e rimontare.
Serve credere che, in alcuni casi, la perfezione non è una chimera, ma questo non significa che non sia arduo raggiungerla.
Serve, infine, grande pazienza; ma quella può dartela solo la passione.

Quello che vedete nella foto è il risultato finale.
Ne siamo orgogliosi.
Lei è davvero una grande bellezza.

Tanti anni di impegno su di lei ci hanno permesso, in seguito, di fare un altro clamoroso acquisto.
Un esemplare unico: una Lancia Aurelia B50 Vignale Michelotti.

Sarà lei a traghettarci a tutta velocità verso l’attuale Giolitti Ricambi Auto d’Epoca.

Ma questa è un’altra storia.
Vi va di conoscerla?

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